ENIGMA BYRON
_2021
IO e BOB
1. LA VERA CONQUISTA
2. LE PRIME CATEGORIE
3. CORPI DI LUCE
4. IL CONFRONTO DEGLI UNI
5. LA RELIGIONE DI BOB
6. AL DI LÀ DEL MURO
7. CCCNST TCCNSC
8. NEI SUOI SOGNI VEDE TUTTO
9. L'ALTO E IL BASSO
10. ALLE ALTE TEMPERATURE, LA MATERIA
11. NATURA, UOMO, ARTE
12. IL GRANDE PROGETTO
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Mi chiamo Bob e all’età di quasi 30 anni non sento più di avere chiara la Direzione della mia vita. I Processi Decisionali Paralleli sembrano non agire più per me e Là Fuori appare tutto come una distopica irrealtà. Attendere il Momento Giusto per saltare non è mai stato il mio forte, ma ora più di prima è come se la Vita non mi appartenesse. Il Treno corre sui binari, vagone dopo vagone, e io rimango immobile a guardarlo volare.
Gli Stabilimenti Vuoti, le Cave Deserte, le Miniere Buie. Basta un soffio a spegnere anche l’Ultima Flebile Candela. La Mente se non illuminata appare un luogo deserto ma denso, silenzioso ma affollato da massi troppo pesanti per essere spostati. Le Vie Sbarrate e i Nuovi Labirinti che si creano un giorno dopo l’altro rendono gli Spazi angusti.
Il mondo Là Fuori è diventato ormai solo più la Riflessione di quello dentro, una semplice Boccata d’Aria per poi ritornare a collegarsi con le Paure Nascoste che si continuano ad ignorare.
Sono Bob e all’età di quasi 30 anni credo che il Tutto e il Niente non siano poi così diversi.
Si abbandona lentamente ciò che si poteva stringere tra le Mani per intraprendere il Percorso Diverso, fatto di Pensieri e Sensazioni, Vie scritte nel Cielo da Chi ha bisogno di respirare. Una strana forma di Collezione, quella che ha abbandonato la Concretezza per intraprendere la Scelta Animica dell’Astrazione ad Ogni Costo.
Si compra solo più lo Stretto Necessario per riuscire a nutrire la Macchina dei Sogni, nella speranza che un giorno quegli stessi Processi possano funzionare in modo indipendente da Tutto il Resto. È la Corsa allo Sviluppo, il Cieco Inseguimento alla Vera Conquista, il Discernimento dell’Unico Divino tra i Falsi Idoli.
Sono Bob e vivo una vita quasi serena nella mia consapevolezza di avere dentro qualcosa di incredibilmente pesante di cui non riesco a disfarmi. Mi ostino a pensare che questa Cosa qui non sia la mia vita, ma un demone da cui mi potrò, un giorno, scappare. Continuo a riflettere su come evadere dalla Stanza Multisensoriale che è di fatto la mia Testa. La Fronte si bagna delle gocce di sudore freddo che riescono a fuggire da questo corpo, così serio, così indaffarato nel tentare di risolvere i Mali del (mio) mondo.
Bob cerca di portare qualsiasi Concetto e Idea che gli si presenta durante la Vita al suo più alto livello di Astrazione; è così che ogni suo pensiero viene semplificato a tal punto da renderlo irriconoscibile, ne rimane lo Scheletro Nudo, che abbandona la sua vecchia Specificità e si apre al suo Nuovo Destino: entrare nelle Prime Categorie di Bob. Questa Evoluzione/Involuzione del Soggetto nella sua Pura Rappresentazione Mentale porta spesso Bob ad una semplificazione così elevata da rendere il processo inversamente complicato e macchinoso. In questo modo egli trascorre sempre una parte delle sue giornate a Complicare per Semplificare. Pensa sia un Atto Umano, quello del voler Capire, del voler Spiegare, entrando nelle Cose, facendole Proprie. Forse la Realtà è però un po’ diversa. Il Vento non ha Padroni, non ha Ostacoli, trasporta i semi di una Nuova Esistenza e li sparge senza Ulteriore Pensiero sul Mondo. E Bob si chiede ancora quale sia la ragione per la quale si trovi proprio lì. Non sa ancora dare una risposta perchè la Risposta che sta cercando ancora non esiste.
3:00 del mattino.
Sono Bob e osservo dalla finestra i Globi Rossi a mezz’aria sospinti dalle Correnti Calde di un vento che viene da Lontano. Sono i Corpi di Luce, di Energia, Non-Materia che poco Significato avrebbe avuto in quel Mondo. Portano i Pensieri delle Genti Future, le Idee Inesplorate che mai hanno fatto cambiare idea a Qualcuno, i Progetti di Costruzione e Distruzione, quelli della Grande Torre e dell’Antico Tempio, della Biblioteca di Cenere e della Città Sommersa, il Centro del Mondo, il Cerchio di Pietra, la Città dell’Oro.
I Corpi di Energia hanno il sapore della Saggezza e della Conoscenza, l’odore del Dolore e della Disperazione. Arrivano quando Nessuno li chiama, quando Tutti si aspettano che possa succedere Qualcosa, ma non ci credono più abbastanza. Condizioni Difficili, Rare Combinazioni degli Elementi trasportano i Globi da Lontano. Alle volte sono talmente piccoli e poco luminosi che solo Nessuno li vede, mentre gli Altri neanche li percepiscono. Capita ormai che mi veda fuori dal mio Corpo, che viva la Vita distaccato dalla mia Coscienza, come se descrivessi quello che faccio sempre più in Terza Persona…Strano.
Quella notte Bob decide di alzarsi per andare a dormire. Riconosce quei Globi, sono davanti a Lui, a qualche metro, la Distanza Giusta perchè la loro vista possa infondere in lui l’Idea del Progetto.
La mattina Bob si sveglia con una testa che non è la sua. Riflette sul Grande Progetto e pensa che, forse, in un futuro, riuscirà a realizzarlo. Immagina che quel giorno il suo mattino sarà Rosa, il pomeriggio Verde e la sera di un bel Viola Intenso; che non dovrà più correre in Ogni Angolo del suo Corpo per trovare le Forze che siano in grado di dare in qualche modo senso alle sue ore, giornate, mesi, anni. Così tante Idee, così poca Conoscenza. E all’Intelligenza? Chi ci pensa? Quella si sa, è cosa per gli Altri. Si deve sempre fuggire da Qualcosa mentre si è convinti di stare rincorrendo Qualcuno. Un metro di Giudizio per il Confronto degli Uni nei confronti degli Altri. Chi non scappa non può rincorrere. Fermo, preda di se stesso, della sua Immobilità si lascia scavare la Buca che lo porterà a Fondo. Prima di Tutto Questo, Bob pensa però che sia necessario saper stare immobili, in Silenzio. Quando non ci sarà più Nessuno da cui scappare e più Niente da rincorrere, allora sarà troppo tardi per imparare a fermarsi.
Lavorare al Progetto è come vivere nel Presente una parte di Vita Futura, precedere il Tempo, piegare lo Spazio, portare Indietro ciò che è ancora troppo avanti. Vivere ciò che potrebbe non essere mai vissuto. Il Progetto è per Bob la Forma di Auto Difesa agli Imprevisti della Vita, l’anticipare le Eventualità di Fallimento per assaporare in qualche modo una piccola porzione di Futuro in Questo Presente.
Bob riflette sulla Religione, sulla Fede nella Tecnologia, sulla Setta delle Sette, sui Paradossi, i viaggi nello Spazio Profondo e su quelli nel Tempo Perduto, sui Segreti dell’Universo. Bob pensa che ciò che è segreto risulta tale perchè, almeno in parte, svelato. Riflette sulla Facilità Di Distruggere e la Difficoltà Di Ricostruire, sulla Paura del Vuoto e sull’attaccamento alla Propria Vita. E lascia scorrere. Tutto all’improvviso gli torna alla Mente che i Sogni non si vedono se si tengono aperti gli Occhi. Chi si permetterebbe mai di parlargli della Verità? Delle Malattie, delle Estatiche Visioni, delle Curiose Stravaganze sì, ma non della Verità. Quando si parla della Verità si diventa altre persone, mentre quando Bob parla di Bugie le Persone lo vedono proprio come Bob. Come se Io in realtà non fossi mai stato Bob, ma forse Rob, o Tob. L’Illusione di poter vivere la Vita che Qualcun Altro avrebbe voluto scartare, trascorrendo invece l’Esistenza che un Terzo avrebbe potuto anelare durante tutto il Suo Viaggio. Lanciare i Dadi una sola Volta, sperando che esca un Doppio 7.
Da qualche Tempo Bob si è commissionato una religione. La costruzione di un Impianto Multi-Direzionale che possa essere strutturato in modo tale da comprendere buona parte delle Sue Manie.
La Religione di Bob è in fase di realizzazione: complessa, composita, delirante e in Continua Evoluzione. Ci sono i Regni, o meglio i Reami, governati dalle Entità Superiori, in Eterna Lotta fra Loro. Ci sono le Crude Battaglie, gli Intrighi di Corte, i Duelli all’Arma Bianca, le Decapitazioni, i Tradimenti. La Religione di Bob è un Castello di Carta, pronto a crollare per venire ricostruito il Giorno Dopo ancora più alto. Tutto Questo rappresenta la Fede nel Progetto, l’Avanzare Incessante verso una Meta Lontana, ancora invisibile, forse solo il Miraggio di un’oasi in un deserto in tempesta.
Bob nella sua vita aveva iniziato a sentire la Disgregazione. Le Particelle del suo Corpo si staccavano, volavano via; e contemporaneamente lui diventava tanto più leggero fuori, quanto pesante dentro. La Disgregazione aveva iniziato a farsi sentire quando la Sua Nonna un giorno gli parlò guardandolo dritto negli Occhi, di ciò che era la Vita, in un momento di Lucidità in mezzo a quello che stava diventando per lei l’Universo delle Forme Appannate, il Mondo delle Apparenze, la Quotidianità dei Pensieri Spenti, l’Oblio dei Desideri Dimenticati. La Disgregazione aveva portato Bob a pensare più del solito al Tempo che passava. Mentre la Sua Nonna viveva le Avventure degli Altri Mondi, pronta a salpare per gli Ultimi Orizzonti, Bob si distaccava dalla Realtà delle Cose, si allontanava dalla Linea del Tempo. Non c’era più Notte che si distinguesse dal Giorno e Giorno che si distinguesse da quello successivo o dal precedente. La Vita scorreva nell’Unico Flusso di Complementarietà, inconsapevole se ciò che Bob stesse provando fosse Progressivo o Regressivo. In quegli Occhi c’era il Vuoto di una Speranza Scomparsa, di una Volontà Persa, l’Incoscienza di intraprendere il Cammino verso il Principio.
Ma erano proprio quegli Occhi che sapevano parlare della Verità. Il Passaggio al di là del Muro permetteva evidentemente di perdere Molto, ma di acquisire un Filtro verso il Mondo, potendo così permettere a Chiunque di parlare della Bellezza.
Spesso a Bob capita di camminare per strada ma di essere in tutt’altro posto. Le sue Scarpe appoggiano sull’Asfalto, ma è come se lui scavasse la Terra con le Mani per poter avanzare. È una sensazione strana la Sua; cercare di procedere con una velocità infinitamente inferiore a quella che si vorrebbe avere. Ogni tanto, Bob sente di avanzare, ma è come se per la maggior parte del Tempo camminasse nella Direzione Opposta. Chi sa poi alla fine quale sia davvero la Giusta Via? Bob è un Vero Mago in questo: cammina per chilometri e poi, all’improvviso, si rende conto che forse la sua Destinazione non è proprio da quella parte, o meglio, che quella forse non era La Destinazione Corretta; allora si gira e ricomincia. Ultimamente però la Via sembra essere scomparsa, nascosta dalla Polvere o sotterrata dai Cumuli di Invisibili. Non c’è e non vale più la pena di scavare. Cercare Ciò Che Non Si Trova per Trovare Ciò Che Non Si Cerca. Le Luci si spengono e Bob si trova in mezzo al Grande Mare. Alle volte Bob ha paura. Paura che questo suo continuo rendersi conto che le cose non siano quelle che si era immaginato, che i posti non rappresentino davvero lo Spazio che lo circonda, che alla fine non riesca a far altro che allontanare le persone via via che esse si avvicinano a lui, che tutto questo lo possa portare a non avere Nulla nella Vita. Non è questione di Incoerenza, di Indecisione o di Ignoranza, ma forse solo del suo mai accontentarsi.
Ad un certo punto Bob si ferma a Pensare. Era abituato a farlo camminando, correndo, lavorando, lavandosi i denti, facendo la doccia, mangiando, ma raramente si fermava. Quel giorno invece si fissa davanti a Qualcosa e inizia a pensare. Il Tempo passa e Bob pensa. Io penso. Penso al Tempo che passa e il Tempo che passa pensa a Bob. Il cielo ha Tempo di diventare prima chiaro e poi scuro, poi di nuovo chiaro. Trascorre talmente tanto Tempo da quando Bob si è fermato che persino il Mondo si è fermato a guardarmi. La mia Bolla di Pensiero ingloba il mio Corpo come fuori dallo Spazio e dal Tempo. Fuori il Silenzio scandisce le giornate, dentro il Frastuono come nel Sito Siderurgico. Scoppia, si evolve, muta. Come un temporale interiore si riempie di Tuoni e Fulmini. Le Idee si contorcono su loro stesse, generano Prole Malnata, hanno sete di Progetti Atavici.
In quella bolla Bob sarebbe potuto essere ovunque nel Mondo e non avrebbe fatto alcuna differenza. La sua testa viaggia mentre lui, fermo in Silenzio fissa Qualcosa, seduto su un tappeto di un appartamento della Metropoli. Sono di nuovo a Casa, ma non ho risolto Nulla, il Primo Enigma è ancora là a chiedersi che fine abbia fatto il Grande Inventore, il Maestro delle Soluzioni e il Mago dei Desideri. Tutti scomparsi nell’Illusione di poter avere Tutto e non aver stretto Nulla. Quando si apre la Porta entra Ciò che avrebbe potuto portare il Vero Quesito alla Soluzione Proposta. Ma Bob sta già dormendo e nei Suoi Sogni vede Tutto, senza però riuscire a svegliarsi.
E se ognuno avesse davvero nella Mente il suo unico Scopo di Vita, privato, personale, totalmente soggettivo, non sarebbe inutile chiedersi perché Quel Tale stia sprecando il suo tempo a fissare il Muro, o perché quell’Altro abbia già passato 3 anni della sua Vita a compilare carte in uno stanzino di Isolamento?
La Risposta sarebbe semplicemente Sì; ma un sì preceduto da così tante Ipotetiche Questioni quale Valore potrebbe ancora avere e portare con sé? Forse nessuna, fintanto che sarebbe quasi più appropriato il suo Opposto. Su tutto il bordo della Moneta, quel Forse, rappresenta tutto ciò che sta tra il Sì e il No. Il Forse della Vita, il No del tirarsi Indietro, il Sì di una visione troppo semplice del Tutto. Tutto questo per dire che Bob spesso si blocca davanti ad una vetrina, immobile sdraiato nel suo Letto, in piedi davanti al suo Schermo, seduto al Tavolo del Pranzo, fissando una persona negli Occhi, e pensa a come stia trascorrendo la sua Vita, volando in Alto e in Basso, così tanto in Alto e così tanto in Basso allo Stesso Tempo. Forse troppo del No e troppo poco del Sì in tutto quel Forse. Seguire con lo Sguardo i Fiumi che hanno perso la Strada e non si ricordano più la Direzione per arrivare al Mare. Le Visioni di Bob continuano ad alternarsi senza Soluzione di Continuità, rimandano a Storie, Pensieri, Città, Viaggi, Sogni, molti Incubi… E Tutto per distoglierlo dall’Avanzare nel suo Grande Progetto.
...non vorresti entrare nel Buio, buttarti là in Mezzo, semplicemente perchè non sai cosa c'è al di Là? Farti venire i Brividi sulla Pelle, sentire l’Odore del Vento...gli Occhi bruciano, ma la Mente vola; Bob è ancora lì, ma Lei sta viaggiando a Velocità Supersoniche per raggiungere Quello che il suo Corpo mai sarà in grado neanche di sfiorare. Bob sta volando senza rendersene conto; attraversa le Camere della Paura e si riflette negli Specchi della Vergogna; supera le Barriere del Giudizio, oltrepassando i Confini della Realtà; passa attraverso la Nebbia della Disillusione e quasi sfiora la Pioggia dei Ricordi. Non c’è Tempo, bisogna sfruttare questa Opportunità per andare più Lontano possibile, per vedere cosa c’è dopo il Resto. Le Domande aspetteranno, e con Loro, anche le Risposte. Ora è Il Momento, quello di scalare le Montagne Nere senza chiedersi Perchè, il solo farlo dà senso forse all’intera Esistenza. Non si fa più Fede alla Carne o allo Spirito. Alle Alte Temperature la Materia si fonde con Ciò Che Non È, e diventa Concetto. Il Concetto si mescola poi con la Fame e il Desiderio e quando l’Aria si Raffredda si genera l’Idea che, ancora tiepida e Instabile, non acquisisce la sua Forma in Atto, ma quella in Potenza. È questa la Fase in cui si definisce la Struttura del Successo e dell’Insuccesso. La Stratificazione delle Sfere porta in Basso ciò che è più Facile da Ottenere e via via più in Alto gli Elementi che distillati con Minor Quantità e Maggiore Sforzo richiedono gli Impegni dei Gradi Superiori per essere Estratti. È in questa Fase che, stabilitosi un Momentaneo Equilibrio, nasce il Progetto. Bob stringe la Mano attorno al Nulla. Sono nello stesso Viaggio, Mente o Corpo? Non fa più alcuna Differenza.
La pretesa della Libertà nel costruirsi le Strutture, mentali, fisiche, concettuali non è altro che la Velata Illusione della Mancanza di Vincoli verso se stessi. Gli Obblighi di Bob, quelli che non gli vengono imposti dall’Esterno sono in realtà quelli da cui non può scappare. Mai. Non si possono ignorare. Non ci si nasconde. Non si può mentire. Bob parla di se stesso con se stesso e a se stesso e anche se non si racconta Tutto, sa già dove voler arrivare. E’ il Finto Dialogo, tanto bugiardo quanto necessario.
Discuto con me stesso dei Piani, di quelle Famose Strutture, del Progetto che pianifico da tanto e che forse mi rendo conto non essere ancora pronto per affrontare. Quasi sempre mi riconosco in Me. Quasi sempre. E quando non succede è tempo del Confronto. Il Confronto tra la Natura e l’Uomo. L’una Madre di Ciò che risulta Naturale e vive da Sempre il suo Ampio Corso, l’Altro Padre di Ciò che è Artefatto, del Manufatto che porta con sè l’Essenza Antropica, di ciò che è forgiato attraverso la Maestria nell’Uso dell'Arte. Come se l’Arte, pensa Bob, scindesse la Natura dall’Uomo e da tutto ciò che possa venire forgiato da Quest’Ultimo. Ma se non dalla Natura, da dove sarebbe nato l’Uomo? L’Arte come Forma di Demonizzazione dell’Umanità nei confronti della Natura. La Manipolazione della Materia per superare le Sensazioni dell’Istinto. Processi Alchemici di Trasformazione del Naturale in Artificiale. Un sacrificio di Passaggio ad un’Altra Forma, capace di Dare Vita a ciò che non si è stati in grado di Trovare in Natura. La Mania di Assoggettare, lo Spasmo di Conquista, la Potenza dell'Arte. La Scissione è Arte stessa, tra la Natura e l’Uomo.
Caos Controllato.
Aumentare il livello del Disordine circoscritto ad un’area fino a raggiungere un caos che si auto-definisce all’interno dei Suoi Limiti. Godersi la situazione di Caos Controllato con la Consapevolezza che esso non possa che esprimersi all’interno della Zona Prevista. E’ il Sistema stesso ad imporre le Barriere entro le quali inscriverlo. Definirne i Limiti Esterni perchè il Caos si possa scatenare al di fuori di quelli Interni. Non ci sono più Barriere all’interno della Libertà Circoscritta. Il Piccolo Buco Nero rimane racchiuso dentro una cornice anonima, insospettabile, mentre scatena l’Infinito Potenziale e riporta allo stato di Prima Luce ciò che nel Tempo si è raffreddato fino a diventare Buio. Mantenere basso il Profilo per esplodere nel Profondo. Creare nello Spazio Finito il Disordine Incerto, per poter fornire Energia alla Materia Espansa. Grandezze Infinite in dimensioni misurabili; il Sogno contro le Leggi. Lunghezze di Pensiero che a nulla potrebbero sottostare se non alla stessa Immaginazione. Costruirsi la Realtà all'interno del Buco, quella che per nessun motivo potrebbe essere accettata in altro Luogo, ma necessaria per comunicare il Concetto, il Principio, la Volontà, altrimenti inesprimibili perchè troppo grande nella Concretezza del Finito. Il Grande Progetto.
Creare il Non-spazio all'interno dello Spazio.
E farlo in Silenzio.